Polo Castellani

Pianoforte e tastiere

Il Pianoforte e la tastiera elettronica

 Il tasto… ciò che, forse, da sempre mi ha dato sicurezza è il tasto; inequivocabile, riconoscibile, direttamente riconducibile ad una nota scritta e ad un suono.
Provate a prendere in mano strumenti come la chitarra, o un violino… una tromba ma… dove sono le note? Eppure sono strumenti magnifici basti pensare cosa riescono a produrre quando sono suonati assieme in un’orchestra ma il tasto, bianco e nero, mi da più sicurezza.
E poi per alcuni strumenti c’è l’intonazione! Calante o crescente, dipende da dove punti il polpastrello o da come soffi! Per le tastiere  nel momento in cui si esegue un brano l’accordatura del suono è già a posto (si spera!!!)
Detto così potrebbe sembrare tutto semplice ma quando ci si pone davanti ad un pianoforte la prima cosa che può impressionare è la quantità dei tasti: ben 88.

E prima o poi le dita arriveranno a sfiorarli tutti, uno alla volta oppure molti contemporaneamente; nel pianoforte c’è pure un pedale che permette di tenere i suoni lunghi in modo da poterne sovrapporre tantissimi, creando effetti magici, particolari, a volte sorprendenti ma, appena si rilascia il pedale, tutto si ferma e torna il silenzio… o quasi.
E con il tempo il pianoforte comincia ad esplorare sonorità anche al di fuori del repertorio comunemente chiamato “classico”: basti pensare al blues, al rag-time e successivamente alla musica pop e jazz.